L’arcipelago delle Pelagie deve il suo nome al greco “ Pelaghiè “, che significa Isole dell’alto mare.
Trovandosi al centro del Mediterraneo, Lampedusa è stata da sempre rifugio e punto di rifornimento delle navi dei Fenici, dei Saraceni, dei Romani e dei Greci che navigavano in questo mare.
Il suo nome ha origine incerta, la versione più accreditata è che derivi dai lampi che – forse in passato – illuminavano frequentemente le notti dell’Isola spaventando i naviganti.
Monete ritrovate durante recenti scavi, fanno pensare che i Romani avessero insediamento stabile nell’isola, come nei secoli successivi lo hanno avuto gli Arabi. Il mare intorno all’isola, disseminato di relitti di navi romane e greche, con migliaia di anfore in buona parte intatte, è stato per anni saccheggiato ed i reperti dispersi, ma ancora oggi capita che i pescherecci a strascico, si ritrovino nelle reti frammenti di anfore o di ancore.
L’Isola, amata da Ariosto, è protagonista dei più belli eventi dell’Orlando Furioso.
Anche Ulisse, e più precisamente Calypso, abitarono l’Isola.
Nei secoli diversi popoli arrivarono sull’Isola e le più importanti famiglie nobiliari d’Europa tentarono di appropriarsene. Arriviamo così al 1843 quando Bernardo Sanvisente divenne il primo governatore di Lampedusa. Il suo sbarco, datato 22 settembre, è ancora oggi ricordato dai lampedusani come la data di “nascita” dell’Isola.
I pescatori, da sempre, sono i primi frequentatori di Lampedusa, per la florida fauna marina e la straordinaria ricchezza del suo ecosistema marino.
Lampedusa è un’Isola ospitale, un luogo noto alla stampa mondiale per eventi drammatici raccontati in maniera non sempre giusta, ma che preserva nonostante tutto i suoi caratteri distintivi la sua cultura.
A Lampedusa non ci si sente mai soli, e i lampedusani, accoglienti per natura, riescono a trasformare qualsiasi soggiorno sull’Isola, una vacanza indimenticabile.
Il 22 settembre è la festa della Madonna di Porto Salvo, a cui i lampedusani sono devoti.
Diverse immagini della Vergine sono disseminate sull’Isola ed è impossibile non notarle, una di queste, particolarmente suggestiva, si trova a pelo d’acqua a Cala Madonna, protetta in una nicchia scavata.
In realtà, il Santo Patrono dell’Isola è San Bartolomeo, Apostolo di Gesù.
In ricordo del supplizio che lo condusse alla morte, il 24 agosto è usanza accendere fuochi notturni in diversi punti dell’Isola.
Significativa è l’istallazione di Mimmo Paladino, la famosa “Porta del Sud“. L’opera d’arte, posizionata sulla scogliera alle spalle di Cala Sponza, è visibile già entrando al porto. Una porta sul mare, è forse questa la vera anima di Lampedusa?
Numerose altre opere di arte contemporanea si trovano girando in lungo e in largo l’Isola, tra queste anche l’obelisco di Arnaldo Pomodoro.
I Dammusi, le tipiche strutture abitative della Sicilia Insulare sono, a nostro avviso, le “opere” più belle da trovare sull’Isola. Casa Teresa, in località ponente, è la più antica.
Il dammuso tipico è composta da una grotta centrale, creata dalla semplice sovrapposizione di pietre. Il tetto, modellato a cupola, è stato pensato per convogliare l’acqua piovana nelle cisterne e garantire l’isolamento termico; intorno al corpo centrale, diversi ambienti di servizio di varie dimensioni.
La cultura gastronomica dell’Isola si è naturalmente plasmata, nei secoli, con i ricchi frutti che il mare e la terra hanno donato e con le suggestioni della vicina Africa.
Ecco che a Lampedusa è impossibile mangiare male e non divertirsi acquistando souvenir gastronomici o inconsueti come le spugne (simbolo, ancora oggi dell’Isola).
L’Isola ha una superficie di 20, 2 km², la quinta tra le Isole siciliane e la più meridionale.
Lampedusa risulta essere, paradossalmente, anche più a Sud di alcune città africane, come Tunisi o Algeri, distanziandosi dalle coste dell’Africa circa 165 Km.
Dell’arcipleago delle Pelagie fa parte anche Linosa, isola di formazione vulcanica.
Lampedusa ha un clima a tratti desertico, ma presenta anche i caratteri tipici del mediterraneo. L’estate è molto calda e il vento non smette mai di soffiare.
La coltivazione sull’Isola è complicata, ma in alcune zone, il terreno ricco e florido, permette la crescita di alcune tipologie di piante e alberi.
Il paesaggio è marcato da profonde incisioni che costituivano l’antica rete idrografica.
Le spiagge disegnano il profilo dell’Isola, lasciando affascinati i turisti.
Isola dei conigli, area protetta, è sicuramente la più famosa ed è considerata una delle più affascinanti al mondo.
Anche le Tartarughe Caretta Caretta scelgono questa spiaggia per deporre le uova.
Non distante dall’Isola dei conigli è la “Tabaccara” nota ai Lampedusani come “La piscina“.
L’acqua limpida e di un azzurro straordinario rende questo luogo davvero mozzafiato.
Non meno amata è Cala Pulcino, dove il contrasto tra scogliera e mare è quasi abbagliante; da scoprire, le rocce intorno.
Cala Creta si trova appena poco a Sud del Faro. Senza sabbia, ma con una spianata di roccia è il posto giusto per il bagno quando soffia il maestrale.
Cala Maluk, Cala Croce, Guitgia e tante altre sono le insenature e le baie da scoprire.
I Lampedusani saranno felici farvi scoprire il mare con le tantissime escursioni in barca o con le immersioni.